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Franco Vito Gaiezza (alias Anton Phibes e Alexandrei Gabrilisoff) nato a Roma il 29 ottobre 1962 (ore 11,50) ha studiato inizialmente il pianoforte col proprio padre, Ettore Gaiezza (rinomato pianista accompagnatore di cantanti quali B. Gigli, G. Cobelli, T. Schipa, I. Pacetti, F. Corelli etc.). In seguito ha proseguito gli studi d’organo, diplomandosi nel 1986 presso il Conservatorio V. Bellini di Palermo. Ha effettuato concerti organistici e pianistici, soprattutto in qualità di accompagnatore di cantanti di rilievo (Gianni Raimondi, Vincenzo La Scola, Roberto Servile, Silvana Martinelli, Eupani Ferri, Donella Del Monaco, Giovanna Casolla, Gabriella Costa etc.); esibendosi per: Ass. Amici dell’Opera Lirica Ester Mazzoleni, Festival Organistico S. Martino delle scale, Settimana di Musica Sacra di Monreale, Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Teatro Biondo, Amici della Musica di Mazara e di Marsala, Conservatorio V. Bellini di Palermo, Endas Sicilia, Palermo di scena, I Settimana dei beni musicali della Regione Siciliana ecc. Ha effettuato nel 1984 una registrazione radiofonica per la Radio nazionale danese, eseguendo musiche barocche al clavicembalo; per la Rai 3 ha registrato numerose trasmissioni radiofoniche nel 1985 e nel 1986 in qualità di pianista e di organista, nonché un concerto organistico dal vivo presso l’Abbazia di S. Martino delle scale (ex organo Ruffatti), con musiche di Reger e Karg–Elert, trasmesso su Rai 3 nel 1990.

Franco Vito Gaiezza was born in Rome in 1962, he started studying piano with his father, Ettore Gaiezza (a famous piano accompanist for singers such as Gigli, Cobelli, Schipa, Pacetti, Corelli etc.). He, later, continued studying organ and obtained a diploma in 1986 at the V.Bellini Conservatoir of Palermo. He has given organ and piano concerts, expecially as music accompanist for famous singers such as (Raimondi, La Scola, Servile, Martinelli, Nina Alessi, Eupani Ferri, Donella Del Monaco, Casolla, Filistad, Gabriella Costa etc.). In 1984 he did a recording of baroque music with the harpsichord for the Danish national radio station. In 1985 and 1986, he did several recordings as a pianist and organist for many radio programs on the Italian national radio channel RAI 3. In 1990 he performed an organ music concert at the S. Martino delle Scale Abbey (Monreale) with music composed by Reger and Karg-Elert sent on air by RAI 3. In 1991 he took part at the Festival of organ music in Viareggio. He collaborated with the CIMS for the census concerning the organs in Palermo, this work was published in the CIMS’s musical yearbook in 2000 . He is founder and president of the music association Albert Schweitzer of Palermo. With this association he has organised festivals, conventions and conferences regarding ancient music.

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Breve autoritratto
di Franco Vito Gaiezza
alias Anton Phibes

Non mi ritengo un organista, neppure un pianista, nemmeno mi riconosco nella generica qualifica di “musicista”. Mi definisco un essere pensante. Penso: quindi non sono che una bolla di sapone… un granello di sabbia… una piuma di albatro, che si stacca in volo… l’ombra del fiore di loto. Sono nulla che si compiace di essere tutto. In realtà mi definisco “Eterno scolaro antiprofessionista”. Non concepisco i concertisti che eseguono musiche da capo a fondo, come unico scopo artistico. Rifiuto senza maldicenza gli esecutori filologici, ahimè illusi di restituire pagine musicali ormai morte. Questi esecutori prediligono la morte e la tumefazione dell’idea musicale. La musica, in quanto tale, non esiste. L’idea sopravvive perché elaborata come “Significante del desiderio dell’uomo”. “L’uomo è un ideogramma millimetrato” (Guglielmo Marino).

Per questo l’essere umano si rappresenta:
nei gesti della mano (Chironomia)
nel linguaggio (Concettualmente)
nella creazione (Oggettuale)
vita e morte (Spazio-temporalmente)
anima (Eternamente)
momento-memento del sogno ombra di Dio (Divinamente)

Con codesti intendimenti faccio “idea-musica”. Io utilizzo gli strumenti a tastiera ideosuonando qualsiasi musica. Non mi interessa il compositore, sia esso Frescobaldi, Corelli, Beethoven, Chopin, Messiaen, Tosti, Jarrett. Applico immediatamente una sinestesia tasto-dito-idea. Così procedo senza inibizioni interpretative e preoccupazioni di sbagliare, o peggio, di non essere consono alla morale dettata dai Conservatori di stato. In poche parole “libero la mente dalla mente” senza presunzione ed identificazione.
Per concludere: quando ascolti un mio concerto, non irrigidirti e non scandalizzarti. Se lo ritieni opportuno, esci dalla sala senza alcun sprezzo. Non maledirmi e non odiarmi. Sono pur sempre un “ideogramma millimetrato cosciente della propria caducità.

 

Franco Vito Gaiezza
(alias Anton Phibes)
Artistic Biographic Sketch

I don’t regard myself’ as an organist, neither a pianist, nor I acknowledge myself in the vague title of musician. I consider myself a thinking creature. I cogitate, “ergo” I’m no more than a soap bubble.. a grain of sand... an albatross feather that soars... the shadow of a lotus flower. I’m nothingness that is delighted of being the whole. Actually I define myself “an eternal anti-professional pupil”. I don’t understand concert musicians who perform music from top to toe, as a unique artistic aim. I refuse without slander, the philological performers, who, alas, hope against hope to revive musical pages now dead. These performers prefer the death and swelling of the idea of music. Music itself doesn’t exist. The idea survives because it is worked out as a “significant” of the human being’s desire. The human being is a millimetre ideography (Guglielmo Marino).

For this reason the human being is defined:
by the hand movements (Cheironomia)
by the language (Conceptually)
by the creation (Objectually)
life and death (Space-temporally)
soul (Eternally)
meory-moment of the God’s dream-shadow (Divinally)

With these intentions you can do “idea-music”. I use all the keyboard instruments, playing the ida of any music. I’m not interested in the composer, may be Beethoven, Chopin, Messiaen, Frescobaldi, Tosti, Sting. I immediately apply a key-finger-idea synaesthesia. So I go on without interpretative inhibition and I’m not worried oh getting wrong not even worried of being consonant with moral the Music School, that is even worse. In a few words “I  -without presumption  or identification- free the mind from the mind”.
Finally: when you listen to a concert, don’t stiffen and don’t be shocked. If you think it is convenient, go away. Don’t swear at me don’t hate me. You know, I’m nothing else but a “millimetre ideography”, aware of his frailty. So, I’m waiting for you, under the Knowledge Tree with gaiety (in Italian Gaiezza).

LA STORIA DI
FRANCO VITO GAIEZZA

Dati anagrafici, Curriculum, Attività svolta

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